lunedì 7 dicembre 2015

Miglior polizza vita 2015-2016

Malgrado i tassi rasoterra, i rendimenti delle gestioni separate delle polizze vita tengono la rotta. Quest’anno le performance lorde si attestano attorno al 3,7%, dato in linea con quello degli ultimi anni.

E’ quanto emerge dall’analisi condotta da Mf-Milano Finanza sui risultati delle gestioni separate relative alle polizze Vita di ramo I, che chiudono l’esercizio al 30 settembre 2015 (o al 31 ottobre) e di quelle che espongono i dati mensili. Si tratta di rendimenti apprezzabili se confrontati con il Btp decennale all’1,4% e l’inflazione quasi a zero. Non a caso la raccolta di queste polizze vita tradizionali continua a rappresentare la maggiore fetta della raccolta premi del comparto assicurativo. Secondo le statistiche dell’Ania, le polizze di ramo I a ottobre hanno registrato da inizio anno premi per 54 miliardi di euro, il 66% dell’intera nuova produzione emessa, con un calo del 6,5% rispetto ai dieci mesi del 2014 nel quale però questi prodotti avevano messo a segno una raccolta record.

I vantaggi delle polizze vita di ramo I

Come punto di forza i contratti di ramo I godono dell’esenzione dell’imposta di bollo, una vera mini patrimoniale che grava con aliquota dello 0,2% su tutti gli strumenti finanziari tranne appunto le gestioni separate oltre che i fondi pensione, le polizze sanitarie e i buoni fruttiferi postali per giacenze sotto i 5 mila euro. Inoltre, le gestioni separate investono buona parte dei portafogli in titoli di Stato che sono soggetti all’imposta sul capital gain non con l’aliquota ordinaria del 26% (rincarata da luglio 2014 dal precedente 20%), ma con quella ridotta del 12,5%. Inoltre le polizze vita sono esenti dall’imposta di successione e non fanno parte dell’asse ereditario, quindi il contraente può scegliere liberamente a chi destinare le somme del contratto a patto ovviamente di non ledere la legittima.

Tra l’altro il beneficiario resta anonimo nei confronti degli eredi. Altro punto di forza di questo tipo di contratti è l’impignorabilità e l’insequestrabilità dei capitali (mentre le polizze unit linked, ovvero il cosiddetto ramo III, sono state oggetto di alcune sentenze restrittive sul principio di impignorabilità e insequestrabilità). Senza dimenticare che la tassazione dei capital gain delle polizze vita è differito al momento del disinvestimento. E nel caso di morte finora le plusvalenze sono rimaste escluse da prelievi fiscali. Ma la legge di Stabilità 2015 ha limitato questa esenzione fiscale dei capital gain versati agli eredi in caso di morte dell’assicurato. Dal primo gennaio 2015 è scattato il prelievo del 26% e l’esenzione riguarda soltanto il maggior capitale corrisposto dalla compagnia assicurativa a copertura del rischio demografico. Si tratta di andare a vedere caso per caso a quanto ammonta la componente finanziaria.

Inoltre, sul fronte degli investimenti finanziari, le gestioni separate per anni hanno registrato risultati anche superiori al 10% per poi scendere drasticamente in parallelo al calo dei rendimenti dei titoli di Stato, strumenti che tradizionalmente hanno avuto, e continuano ad avere, un peso preponderante nei portafogli delle gestioni separate. «Il rendimento lordo delle gestioni separate, in passato, è stato di norma superiore al rendimento lordo dei titoli di Stato, al tasso di rivalutazione del Tfr e al tasso di inflazione», spiega uno studio dell’Ania. E anche oggi è così.

E nell’ultimo periodo, nonostante la forte volatilità dei rendimenti dei titoli di Stato (con il picco del 2011 in piena crisi dello spread) i risultati medi, pur se in netta diminuzione, sono stati comunque piuttosto stabili grazie alla possibilità per le gestioni separate di contabilizzare i titoli al costo storico: negli ultimi cinque anni hanno reso in media attorno al 3,9%, con un rendimento finale retrocesso al cliente al netto di costi e imposte che può superare il 2%, contro il 3,5% registrato nel periodo dai titoli di Stato, il 2,7% della rivalutazione del Tfr e l’1,3% dell’inflazione. Nel 2014 il rendimento medio delle gestioni separate è stato pari al 3,8% e appunto quest’anno, come si diceva, è attorno al 3,7% in base alle prime polizze che hanno pubblicato finora i risultati.

Una protezione dagli alti e bassi dei mercati dovuta al fatto che i titoli nel portafoglio delle gestioni separate sono valorizzati al costo di acquisto e non al valore di mercato e ciò permette ai rendimenti di non essere influenzati dalle oscillazioni quotidiane dei prezzi dei titoli. I guadagni peraltro si consolidano anno dopo anno, quindi i risultati ottenuti dalla gestione separata vengono in pratica bloccati. Ma proprio la riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato renderà sempre più complicato arrivare a questi risultati in futuro. E questo soprattutto accade per le nuove polizze che acquistano titoli oggi con tassi ai minimi.

Nello scegliere la polizza vita è oggi ancor più importante valutare i costi. Con i rendimenti così bassi infatti la parte commissionale che va alla Compagnia fa la differenza. Per questo consigliamo Genertel Sicuramente Protetto con un rendimento (per chi investe entro fine 2015) pari al 3,81% a cui si deve sottrarre l’1,4% di commissione (comunque bassa rispetto alla media di mercato, non c’è inoltre commissione di ingresso)Rimane quindi un 2,41% lordo, tassato con ritenuta fiscale di circa il 20% (e senza bollo) che visti i tempi non è male (il Btp a 10 anni offre meno della metà).

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