martedì 16 agosto 2016

Robot advisor contro consulente e promotore finanziario

Piattaforme evolute individuano profilo di investimento e prodotti per selezionare in modo automatico Negli Stati Uniti quella dei robot advisor services è già una realtà. Secondo un’indagine di ATKerney circa il 3% di clientela bancaria tradizionale utilizza piattaforme di questo tipo per i servizi di investimento. Sono soprattutto nomi come CharlesSchwab, Vangard Personal Adivsor Services, FutureAdvisor, ed ancora Weathfront, Betterment, Sigfig, Hedgeable che attraverso le loro piattaforme stanno innescando una miccia destinata a far tremare gli intermediari tradizionali. Aumentano le start up cosidette “fintech” che, facendo leva sulle nuove tecnologie e modalità di interazione abilitate da esse, stanno rivoluzionando il settore finanziario-bancario.

Sempre ATKerney stima che nei prossimi cinque anni la penetrazione del robo-advisory passerà dall’attuale 0,5% al 5,6%. I robo-advisor sono providers che offronto in modo automatico e a basso costo servizi di investimento attraverso piattarforme o sistemi mobile molto evoluti. Alcuni di questi consentono, mediante l’individuazione di un profilo e utilizzando algorirtmi, di avere una pianificazione degli investimenti, un’indicazione del portafoglio e dei prodotti da acquistare (fondi o Etf). Non solo. Sempre in modo automatico e senza la presenza di una persona fisica nel tempo viene rimodulato il portafoglio.

L’impatto sugli intermediari tradizionali è elevato perché a favore dei robo giocano tre fattori chiave: semplicità, costi bassi e massima trasparenza. Anche in Italia qualcosa si sta muovendo. La prima soluzione di robo-investing è stata lanciata qualche giorno fa da piattaforma di Invest Banca, vale a dire una gestione patrimoniale sottoscrivibile totalmente online, avente come sottostante solo Etf iShares, partner dell’iniziativa. Il singolo investitore può accedere(www.investbanca.it) al servizio, ottenendo prima tutte le informazioni relative a costi, reportistica e modalità di sottoscrizione. Si può accadere ai due portafogli predisposti da iShares (Income con solo Etf obbligazionari e livello di rischio medio-basso e Income & growth con livello di rischio medio) con un soglia di accesso minimo di 15mila euro. Sono previste commissioni di gestione da 0,8% a 0,9% senza fee di ingresso, di uscita e di performance. Il portafoglio viene aggiornato su base trimestrale in modo automatico e manualmente ogni volta che sia indispensabile.

L’obiettivo di rendimento è tra il 6 e l’8 % annuo. Ha già qualche mese Investmentrunner.it, la piattaforma ideata da Corrado Caironi, che consente sia di selezionare da pc, smartphone o tablet, soluzioni di investimento personalizzate sia di sottoscrivere in forma completamente digitale una propria gestione patrimoniale dedicata.

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