Come evitare la patrimoniale sui tuoi risparmi

Tasse sulle rendite finanziarie, patrimoniali sui risparmi, prelievi forzosi sul conto corrente. Il rischio esproprio è sempre alto in Italia. Come difendersi legalmente!

Obbligazioni ad alto rendimento

I tassi sui titoli di Stato, obbligazioni e conti deposito sono ai minimi. Rendimenti e rischi delle obbligazioni High yield. Quali le migliori?

Come dichiarare e pagare l'Ivafe

Dichiarazione fiscale delle attività finanziarie all'estero (inclusi conti correnti e forex). Come dichiarare l'Ivafe, il bollo sulle attività all'estero.

Quali tasse si pagano per i guadagni sul Forex?

Ci sono tasse sul Forex? Quali e come si pagano? Dall'Ivafe al capital gain, ecco come dichiarare e pagare al Fisco le tasse sul Forex.

Migliori conti correnti a zero spese

Classifica migliori conti correnti senza spese. Dove non si paga il bollo. Confronto banche online.

lunedì 28 novembre 2016

Opinioni su Polizza BNL Young

Vorrei sottoscrivere la polizza BNL Young per i miei bambini. E' un investimento valido?

La polizza BNL Young prevede al di là di come andrà il fondo in cui sono investiti i tuoi soldi un rendimento minimo garantito dell’1 %, ma pure un caricamento pari al 3 % su ogni versamento e un costo iniziale di 50 euro. Se il minimo garantito dell’1 % è oggi una bella opportunità, già l’idea che hai comunque bisogno di tre anni di rendimenti minimi (lordi) per andare in pari col tuo investimento dovrebbero metterti in guardia. È, vero, con i tassi a livello disperato come quelli attuali c’è molta difficoltà nel trovare un buon investimento per i minori (tanto più che il ventaglio di scelte è ridotto).

lunedì 21 novembre 2016

I tuoi risparmi nelle banche italiane sono al sicuro?

Banca d'Italia ha lanciato l'allarme, allarme ripreso dai giornali: i primi di dicembre, in corrispondenza con il referendum costituzionale del 4 dicembre, ci sarà alta volatilità sui titoli azionari italiani.

Si tratta in realtà di una non notizia. E' infatti già ben noto che gli operatori internazionali guardano con preoccupazione all'esito del referendum, e soprattutto la speculazione lo prenderà come scusa per abbattersi sul paese.
Si tratta di un fenomeno già in atto da agosto, da quando i rendimenti sui Btp sono tornati a salire, insieme allo spread Btp-Bund, tornando sopra quota 200. E che nell'ultima settimana ha già colpito la Borsa italiana, ed in particolare i titoli bancari ritornati ai minimi storici.

Il referendum è però appunto la scusa. I veri problemi sono un debito pubblico che continua a salire (nonostante si benefici di tassi di interessi a zero) e la crisi delle banche italiane.

mercoledì 16 novembre 2016

Perché investire ora in Obbligazioni dei paesi emergenti

Cina e materie prime più stabili. Crescita in accelerazione. Valutazioni relativamente attraenti. E un orientamento più espansivo da parte di molte banche centrali dei Paesi meno sviluppati, pronte finalmente a tagliare i tassi perché rassicurate da un calo dell’inflazione e da un miglioramento della posizione fiscale. «È un buon momento per entrare nel mercato delle obbligazioni emergenti», afferma Lupin Rahman, executive vice president di Pimco, secondo cui la caccia al rendimento, in un mondo con quasi un terzo di tutto il debito governativo già sotto zero, a livello globale, dovrebbe continuare a favorire ingenti flussi sui bond dei Paesi meno sviluppati.

lunedì 14 novembre 2016

Il 74% dei fondi di investimento attivi italiani fa peggio del mercato

Negli ultimi dieci anni quasi tre quarti dei fondi azionari italiani a gestione attiva hanno realizzato una performance peggiore dell’indice di riferimento. È un dato abbastanza sorprendente quello che emerge dal report di S&P Global (Spiva Europe Scorecard). Il Mid-Year 2016 Europe S&P Indices Versus Active Funds (Spiva) Scorecard fornisce il dettaglio delle performance dei fondi a gestione attiva rispetto ai relativi benchmark S&P e ai dati decennali al 30 giugno 2016.

Fin dalla prima pubblicazione, che risale a 14 anni fa, è stato di fatto l’ago della bilancia nella discussione su questo tema, di notevole interesse non solo per gli operatori istituzionali ma anche per gli investitori privati. Daniel Ung, responsabile della ricerca, fa notare che lo studio, pur non avendo l’intenzione di porre fine al dibattito sulle strategie di investimento attive rispetto a quelle passive, vuole mettere in evidenza i segmenti di mercato nei quali l’uno o l’altro metodo funzionano meglio.

Perché in banca ti propongono polizze e fondi?

Le obbligazioni bancarie sono attualmente una merce rara allo sportello. I titoli di nuova emissione sono ormai ridotti al lumicino. Importi in emissione sempre più contenuti, che solo in parte hanno rimpiazzato i titoli giunti a scadenza. Ma lo stock di bond bancari nei portafogli delle famiglie italiane rimane ancora consistente: a fine marzo scorso ammontava a circa 200 miliardi di euro (sui complessivi 560 miliardi in circolazione), pari al 5% della ricchezza finanziaria detenuta dalle famiglie. Una percentuale comunque dimezzata rispetto al valore massimo dell’11% raggiunto a fine 2011.

mercoledì 9 novembre 2016

La fregatura dei diamanti in banca

Essendo interessante per le migliaia di risparmiatori italiani che hanno acquistato un diamante in banca, riporto di seguito un articolo sull'argomento tratto da Plus24 (settimanale del sabato del Sole 24 Ore).

Se nel 1953 Marilyn Monroe cantava «i diamanti sono i migliori amici di una ragazza», sessant’anni dopo per Rihanna occorre «brillare come diamanti». Il tempo non cambia queste pietre preziose e non ne intacca l’appeal che, generazione dopo generazione, da sempre non lascia indifferenti signore e signori. Ma c’è una differenza fondamentale tra il fine di chi le compra come gioielli e di chi intende, invece, utilizzarle come investimento per diversificare il proprio portafoglio.

martedì 8 novembre 2016

Obbligazioni Montepaschi Siena a rischio conversione

Nessuno si farà mai citare, ma l’ipotesi di convertire in equity anche i bond senior di Montepaschi per ricapitalizzare la banca è stata una doccia fredda per gli investitori. I commenti tra gli addetti ai lavori sono del seguente tenore: «se il management sta pensando di fare questa proposta agli obbligazionisti senior, significa che siamo alle soglie del bail-in».

D’altra parte è vero che la banca ha messo in atto una serie di misure tese a recuperare redditività e si è attivata per liberarsi del monte sofferenze che grava sui bilanci, ma è anche vero che nuovi crediti deteriorati continua a formarsi: nel secondo trimestre lo sono diventati esposizioni per 500 milioni di euro, dopo gli 800 milioni del primo trimestre e 1,2 miliardi ogni trimestre del 2015; dati compensati solo in parte dal passaggio in bonis di crediti deteriorati per 370 milioni nel secondo trimestre, dopo i 450 milioni del primo trimestre e i 300 milioni medi a trimestre del 2015.

Obbligazione Imi in dollaro australiano

Vale la pena talvolta analizzare bond già quotati sul listino domestico, considerando che la frequenza delle nuove emissioni è in questo periodo rarefatta. I recente rialzo dei rendimenti a livello globale sta riportando finalmente i valori a scadenza su soglie più accettabili, con il Bund tornato in positivo sui 10 anni e il Btp stessa scadenza che allunga ben oltre l’1,5% annuo. Nonostante questa impennata, i sottostanti in valuta estera tipicamente utilizzati per strategie carry trade rimangono molto più performanti. Valutiamo in questo caso una emissione di Banca Imi legata ai tassi australiani, un tasso fisso plain vanilla scadenza settembre 2020. Il bond in oggetto è peraltro listato sia su EuroMot sia su EuroTlx e tale elemento permette di gestire senza difficoltà una eventuale uscita anticipata. Il rendimento atteso (calcolato in valuta estera) è senza dubbio interessante, collocandosi agli attuali prezzi (101,4) al 3,9% annuo lordo, anche se la vera partita la si gioca sulla performance futura del tasso di cambio rispetto all’euro. Il bond è adatto a coloro che comprendono quest’ultimo fattore di rischio e di potenziale performance aggiuntiva.

lunedì 7 novembre 2016

Polizze ValorLife, arrivano i rimborsi?

Per i numerosi sottoscrittori “vittime” delle polizze vendute dalla ValorLife c’è qualche speranza di riottenere i soldi investiti. O almeno di strappare una vittoria di fronte al giudice. Questa premessa va fatta in quanto si infittiscono le voci che la compagnia non versi in buone acque e che dunque non è così scontato il fatto di poter riottenere i propri soldi anche se lo ordina una sentenza.

Le buone notizie arrivano sia dal Tribunale di Verbania, sia da quello di Parma con due diverse decisioni favorevoli agli assicurati che si sono trovati in mano polizze in forte perdita: c’è chi a fronte di 100mila euro versati si ritrova con valori vicino a 35mila euro. A Verbania, il giudice Maria Cristina Persico (con la sentenza 529/2016 pubblicata il 16 settembre 2016) ha dichiarato nullo il contratto della polizza Vipvalor Prestige, sottoscritta da Renato Vittoni difeso dall’avvocato Giovanni Franchi di Parma. ValorLife Lebensversicherungs Ag in base a quanto stabilito dal giudice di primo grado dovrà restituire i 120mila euro (oltre agli interessi dal marzo 2014 e condanna al rimborso delle spese legali).

domenica 6 novembre 2016

Previsioni su azioni Intesa Sanpaolo per fine 2016

Intesa Sanpaolo spiazza ancora il mercato. Nel terzo trimestre la banca ha registrato un risultato della gestione operativa in significativo aumento rispetto allo stesso periodo del 2015 e un ulteriore calo del flusso e dello stock di crediti deteriorati. L’utile netto è sceso del 13% a 628 milioni rispetto ai 722 milioni di un anno prima, ma il consenso degli analisti si aspettava un risultato di 600 milioni di euro. Escludendo i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi i profitti sarebbero stati pari 697 milioni.

venerdì 4 novembre 2016

Polemiche sui diamanti in Intesa Sanpaolo

Dopo le inchieste condotte dal Sole 24 Ore sin dal 2014, la puntata di Report di lunedì 17 ottobre sulla vendita di diamanti «da investimento» agli sportelli di molte banche ha scatenato i sindacati interni di Intesa Sanpaolo.

Esemplare la nota del 21 ottobre di Libero, sindacato aderente al Sinfub di Venezia Mestre: «Sull’affare diamanti, dopo la puntata di Report, speravamo di non dover scrivere nulla, perché il contenuto della trasmissione si commentava (purtroppo) da solo!», scrivono i sindacalisti veneti. «Poi abbiamo letto la “Nota su Report” emanata dall’azienda (senza alcuna sigla dell’ufficio che l’ha redatta), contenente affermazioni strampalate sul valore dei diamanti, arrivando a sostenere che il valore di una pietra preziosa è uguale a quello di un gioiello («Il valore espresso sul sito Damiani per un anello che monta una pietra con le medesime caratteristiche è pari a 8.440 euro. Il valore della montatura può variare da 400 a 600 euro, quindi si evince che la pietra vale 7.800-8.000 euro»).

mercoledì 2 novembre 2016

Cassette di sicurezza a Lugano in Svizzera

cassette sicurezza svizzera
Come riportato da Repubblica, con le manovre del Governo per tassare i contanti detenuti in casa o in cassette di sicurezza nelle banche italiane, si è riaperta (o meglio rafforzata visto che non si è mai chiusa) la fuga di capitali verso la Svizzera ed in particolare verso le cassette di sicurezza di Lugano.