mercoledì 22 febbraio 2017

Btp a 50 anni. Investire ora?

Dopo i recuperi parziali della seconda metà di dicembre, il movimento al ribasso è ripreso incessante e i corsi hanno sfondato quota 80: lunedì 6 e martedì 7 febbraio il BTp “matusalemme” ha quotato rispettivamente a 78,27 e 79,9, con un rendimento effettivo lordo annuo a scadenza del 3,72 e 3,71 per cento. Solo mercoledì 8 febbraio, secondo gli ultimi dati disponibili, il BTp primo marzo 2067, cedola fissa 2,8% e codice Isin IT0005217390, è tornato a quotare 80,35 con un rendimento tornato al 3,69% annuo. Plus24 aveva già acceso un faro sul BTp a 50 anni il 26 novembre scorso, nell’imminenza del referendum costituzionale italiano di domenica 4 dicembre al cui esito molti analisti legavano l’andamento del primo titolo di Stato a 50 anni, mentre altri ritenevano che i corsi fossero slegati.
Dall’emissione datata primo settembre, il titolo ha perso il 19% del suo valore di collocamento (99,194). La progressione dei ribassi, secondo i dati di Skipper Informatica, è continua: in un mese i corsi sono calati del 6% e da inizio anno del 10 per cento. Il titolo, dal taglio unitario di mille euro che aveva raccolto ordini per oltre 18,55 miliardi ed era stato assegnato per 5 miliardi, aveva mostrato sin dai primi due giorni di trattazione (5 e 6 ottobre) una forte volatilità. Non si può parlare di crollo, però, sottolinea Giuseppe D’Orta, consulente finanziario indipendente e responsabile tutela del risparmio per l’Aduc: «Per un bond con durata finanziaria tanto lunga è normale amministrazione assistere a un simile calo del prezzo. Al momento del collocamento esprimeva un rendimento lordo annuo del 2,85% e una duration di 27,42 anni.

Quel numero voleva dire che in caso di oscillazione dei tassi dell’1% (ipotesi niente affatto fantascientifica), il prezzo del titolo si sarebbe mosso del 27,42%. Ora la duration, cioé la vera durata del bond calcolata prendendo in considerazione l’importo pagato, l’importo delle cedole e l’importo ottenuto a scadenza assieme alle relative date di ciascun flusso, è a quota 24,05». Cosa può fare dunque chi possiede il BTp? «Se lo si chiede, significa che non si era preparati a un evento del genere e la cosa da fare è tornare nella rotta giusta abbandonando uno strumento che non si è in grado di maneggiare. Peggio ancora se la perdita attuale non è considerata sostenibile. Poco importa se il prezzo dovesse risalire. Il punto è che si è comprato il titolo guardando al solo rendimento offerto in quel momento, senza essere consapevoli del rischio oppure sottovalutandolo volutamente».

0 commenti:

Posta un commento