Per l’oro il massimo risale al 2011 con quotazioni attorno a 1.900 dollari contro i 1.200 di questo periodo. Nel frattempo la quantità di argento sul mercato internazionale è diminuita drasticamente. Le scorte strategiche americane sono quasi azzerate. Inoltre, l’Us Geological Survey ha dichiarato che nel mondo, agli attuali ritmi di estrazione, non ci sarà più argento tra 20 anni e l’utilizzo industriale è in continua ascesa. Situazione molto diversa nel settore dell’oro ove però la mancanza di oro si prevede tra 18 anni. Si aggiungano, poi, le incertezze derivanti dalla valanga di liquidità che ha innaffiato dal 2008 le Borse internazionali e la ricerca di protezione dei patrimoni. Con le quotazioni dell’argento e dell’oro pari rispettivamente al 33% e al 60% dai massimi il momento sembra buono per intervenire con un ottica pluriennale.
Gli italiani possono acquistare in Borsa gli Etc su oro ed argento, sigla Phau e Phag, estremamente liquidi. Il sottostante è metallo fisico, non cartaceo. Un’altra forma di investimento è l’acquisto di azioni di miniere d’oro quotate a New York. Vi sono società che hanno prezzi di estrazione decisamente bassi e riserve di minerale consistenti. Ma non tutte le società del settore sono buone, infatti altre sopportano costi di estrazione elevati e sono estremamente sensibili alle oscillazioni dell’oro. Una volta si diceva che le miniere mostravano un effetto-leva pari a 3. Se l’oro saliva (o scendeva) dell’1% le miniere reagivano mediamente con oscillazioni nei due sensi del 3%. Tra le società in buona posizione, Newmont, Agnico Eagle, Novagold, Iam Gold, quotate a New York oppure optare per l’acquisto a piazza Affari dell’Etf Auco, che contiene tutte le principali miniere pro-quota.
Altra forma di investimento alternativa e protettiva sono i diamanti. Ma in questo caso occorre saper approcciare il settore con alcune competenze di base che puoi acquisire tramite questa guida.
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