mercoledì 26 luglio 2017

Le CAC ed I rischi di investire in Btp

Cosa sono le clausole di azione collettiva che gravano sui BTp? Comportano dei rischi particolari?

 Le clausole di azione collettiva (CAC) sono state inserite nel regolamento di tutti i titoli di Stato italiani con durata superiore a un anno emessi dopo l' 1/1/2013. Non riguardano solo i BTp, ma anche BTp Italia, CTz, CcT, BTpi... Sono esclusi i BoT e le nuove tranche di titoli già emessi prima del 2013, per ora ancora numerose. Col passare del tempo una quota sempre più grande del debito pubblico avrà incorporato le CAC. In pratica, cosa comportano? Nel caso in cui si trovasse in difficoltà, lo Stato puù accordarsi coni propri creditori per “alleggerire” il debito.


Con le CAG non serve più che tutti i creditori siano d'accordo, basta la maggioranza: le modifiche diventeranno poi obbligatorie per tutti i detentori di quel titolo - compresi quelli che non sono d'accordo. E pub trattarsi di modifiche pesanti per l'investitore: allungamento della scadenza, riduzione del rimborso, rinvio delle cedole, riduzione del loro ammontare o del modo in cui sono calcolate... È una novità nata dopo il caos argentino e greco, per gestire in modo più “ordinato” una ristrutturazione del debito. Non significa, pero, che l'Italia le abbia introdotte perché ha l'acqua alla gola. Tutti gli Stati dell'Unione europea hanno dovuto introdurre queste clausole: fa parte dell'accordo perla creazione del fondo europeo “salva-Stati”.

Inoltre, considera che le CAC agevolano si la ristrutturazione, ma restano una soluzione da “ultima spiaggia": se lo Stato decidesse di utilizzarle, poi si ritroverebbe in seria difficoltà nell'emettere nuovi titoli per finanziare quelli in scadenza. Insomma è vero che le CAC comportano un rischio più alto, ma per ora sembra un rischio più teorico che reale: lo dimostra anche la reazione del mercato. Lo puoi vedere confrontando questi due BTP (lsin IT01204966401 e lsin 120004009673). Sono titoli praticamente “gemelli” (stessa cedola, scadenza molto simile), a parte il fatto che il primo prevede le CAG (perché è stato emesso a ottobre 2013) e il secondo no (e stato emesso a febbraio 2006).

Nonostante questa differenza, l'andamento dei prezzi è molto simile. Al momento c'è da restare alla larga da BTp e affini, ma non per le CAC. Molto più semplicemente, perché i rendimenti sono ai minimi termini. Se ancora ne hai in portafoglio, vendili.

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