mercoledì 8 novembre 2017

Assicurazione auto per atti vandalici. Attenti alle fregature

Alcuni mesi fa, poco prima della scadenza della polizza Rc, mi sono messo a cercare la migliore offerta sul mercato, intenzionato a includere tra le coperture anche l’atto vandalico. La scorsa estate, in vacanza, qualcuno ha rigato la fiancata dell'auto.
Dopo aver denunciato il fatto, l'assicurazione mi ha chiesto documentazione che provasse la presenza di analoga copertura l'anno precedente. Sono andato a controllare il contratto e sotto la voce "clausole vessatorie" è riportato un elenco di articoli che rimandano alle condizioni generali di assicurazione. Nelle quali, a un certo punto, si legge che «è possibile prevedere la garanzia “atti vandalici” solamente se già presente nel contratto precedente o in caso di veicolo di nuova proprietà. In caso di sinistro la compagnia richiede al contraente/ assicurato la documentazione comprovante l’osservanza di tali requisiti. La mancata produzione della documentazione probatoria renderà la garanzia non operante, pertanto la compagnia non procederà al pagamento dell’indennizzo».

Siccome nel contratto precedente non avevo questa copertura, il danno non mi è stato risarcito. Una beffa. Anche perché quella clausola non era stata chiaramente evidenziata in fase di preventivo. Se avessi saputo come stavano le cose, non avrei certo speso 200 euro per una finta copertura.

Il lettore ha ragione a lamentarsi: è del tutto logico pensare di essere risarciti del danno dopo aver sottoscritto, e pagato, la relativa copertura. Tuttavia, la specifica clausola "vessatoria" che subordinava il risarcimento alla sottoscrizione di analoga assicurazione l’anno precedente non è stata nascosta dalla compagnia. Né sul sito al momento del preventivo né sulla documentazione contrattuale. A nostro avviso, però, tale condizione non è stata adeguatamente messa in evidenza. Né al momento della sottoscrizione online né sul contratto inviato per posta, in cui è indicato solo l’articolo delle condizioni generali, senza nemmeno esplicitare il riferimento alla copertura “atti vandalici”. Tra l’altro, uno dei principi cardine del Codice del consumo è proprio quello della trasparenza, al fine di mettere in condizione i consumatori di fare acquisti consapevoli. Al netto della legittima delusione per la brutta sorpresa, il fatto che il lettore dica di non sapere se avrebbe sottoscritto la polizza, qualora fosse stato pienamente informato, la dice lunga sulla scarsa trasparenza di alcune compagnie. A nostro avviso, in un caso come questo è possibile chiedere il rimborso della quota parte di premio "atti vandalici" e, comunque, è il caso di segnalare la vicenda all’Ivass.

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